Startup innovative agevolazioni fiscali

Il D. L. 179/2012, meglio noto come “Decreto Crescita 2.0”, ha introdotto nel nostro ordinamento la disciplina delle start-up innovative, per le quali il legislatore ha predisposto un quadro di riferimento organico e articolato a livello nazionale, intervenendo su diverse materie come, ad esempio, la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare ecc..

Sin dalla sua introduzione nell’ordinamento, la normativa sulle start-up innovative è stata oggetto di un costante intervento legislativo volto ad ampliare e potenziare l’offerta di agevolazioni e incentivi previsti dal “Decreto Crescita 2.0”, in favore di tali imprese e dei loro investitori.

Per poter beneficiare delle esenzioni e delle agevolazioni previste, sono richiesti determinati requisiti come, ad esempio, l’iscrizione dell’impresa nella sezione speciale del Registro dedicata alle start-up innovative. Questa iscrizione, infatti, attribuisce il diritto all’impresa di godere di un regime fiscale agevolato per i cinque anni successivi alla sua costituzione.

Le novità introdotte dalle Legge di Stabilità 2017-07-24

Le agevolazioni per chi investe

La Legge di Stabilità del 2017 ha indubbiamente potenziato gli incentivi previsti a favore tanto delle persone fisiche che di quelle giuridiche interessate ad investire in start-up innovative, portando la detrazione per gli investimenti nelle start-up al 30% dell’investimento totale sia per i privati che per le imprese, con un tetto massimo di 1 milione di euro per le persone fisiche e di 1,8 milioni di euro per le persone giuridiche.

Per aver diritto a tale detrazione l’investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni: la cessione delle quote prima di detto termine determina non solo la decadenza dal beneficio fiscale ma anche il recupero della tassazione non versata nel caso in cui sia già stata utilizzata la detrazione in dichiarazioni precedenti.

Inoltre, altri incentivi previsti sono:

- possibilità di raccogliere fondi online in cambio dell’acquisto di titoli di partecipazione all’impresa attraverso portali online a ciò dedicati (c.d. equità crowdfunding);

- possibilità di accedere a procedure più rapide e meno gravose rispetto a quelle ordinarie per concludere l’attività in caso di insuccesso (c.d. fail-fast);

- possibilità di accedere ad un fondo pubblico volto a facilitare il finanziamento bancario attraverso la concessione di una garanzia sui prestiti bancari (c.d. Fondo di Garanzie per le Piccole e Medie Imprese).

Il visto per gli investitori stranieri

Un’ulteriore novità è l’introduzione delle facilitazioni all’ingresso in Italia di potenziali investitori stranieri disposti, appunto, ad investire sul territorio nazionale.

In particolare la manovra prevede il rilascio di un visto, e del relativo permesso di soggiorno, agli stranieri che:

- investono nel capitale di un’impresa italiana per almeno 1 milione di euro;

- investono in titoli di Stato italiani per almeno 2 milioni di euro;

-effettuano una donazione a carattere filantropico, per un importo non inferiore ad 1 milione di euro in un settore di interesse per l’economia italiana quale, ad esempio, cultura, immigrazione, istruzione, ricerca scientifica, tutela ambientale e paesaggistica;

- investono almeno 500 mila euro in start-up innovative.

In tutti e tre i casi è stabilito l’obbligo di mantenere l’investimento per almeno 2 anni.

Il rilascio del visto e del relativo permesso di soggiorno è, comunque, preventivamente sottoposto ad una duplice verifica, ovvero: (i) provenienza e disponibilità delle somme da investire (ii) effettivo trasferimento in Italia del capitale.

A seguito di tale preventivo accertamento, il permesso di soggiorno viene rilasciato per un periodo iniziale di 2 anni, prorogabile per successivi periodi triennali a seguito della verifica positiva da parte dell’Autorità amministrativa competente.

Cosa fa lo Studio Dike Schindhelm

Il nostro Studio – insieme ai propri consulenti contabili – offre consulenza e assistenza a favore sia di persone fisiche che giuridiche, italiane e non, interessate a costituire o ad investire in start-up innovative sul territorio nazionale, predisponendo tutta la documentazione necessaria richiesta dalla normativa vigente per accedere ai benefici e alle agevolazioni fiscali previsti in materia.